La seduzione delle gemme fra storia e collezionismo

Giovedì 4 aprile

 

Alla sala conferenze delle Fondazione, una conversazione a più voci in occasione della presentazione del libro di Gemma Sena Chiesa: Gemme antiche: arte lusso potere (Carocci editore).

 

Nel volume si ripercorre la storia di una forma d’arte rara e sofisticata, sorta nel mondo classico e nota oggi con il nome di glittica. In età ellenistica gemme e cammei lavorati incisi con ritratti o simboli furono utilizzati per propaganda personale da re e personaggi famosi e realizzati da artigiani che firmavano le loro opere. Dopo la fine dei regni ellenistici molti di loro si trasferirono a Roma al servizio dei nuovi potenti. Per Cesare, Augusto e i suoi discendenti lavorarono celebri artisti come Dioscuride, creando opere di straordinaria qualità. Dal I secolo d.C. l’uso di portare al dito una gemma si diffuse nelle classi popolari e nell’esercito dando vita a una produzione più vasta e quindi meno costosa. Nell’inquieta età tardoantica iniziarono a circolare le gemme con figurazioni magiche e cristiane. Dal V secolo molti esemplari prestigiosi passarono dal tesoro imperiale alle chiese per poi divenire fino ad oggi oggetto di collezionismo.

 

Gemma Sena Chiesa è professoressa emerita di Archeologia classica all’Università degli Studi di Milano, autrice di numerose pubblicazioni e grandi mostre. Da un cinquantennio si occupa di gemme intagliate di età romana di cui è studiosa di fama internazionale.

 

Giovedì 4 aprile

ore 16.30

 

 

Giuseppe Sassatelli | Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici

 

in dialogo con

 

Fabrizio Slavazzi  | Università degli Studi di Milano

Francesca Ghedini | Università degli Studi di Padova

Francesca Tasso  | Musei del Castello, Comune di Milano

Elisabetta Gagetti | Gemmae. An International Journal on Glyptic Studies

Claudia Lambrugo | Università degli Studi di Milano

 

 

 

 

L'incontro è gratuito e a ingresso libero, fino a esaurimento posti disponibili. Si consiglia la prenotazione. 
Il biglietto per la conferenza non include l’accesso al Museo d’arte.

La conferenza sarà pubblicata sul canale YouTube della Fondazione.