Giardino

Il Giardino della Fondazione Luigi Rovati è un pocket garden eco-sostenibile, intimo ed elegante. Il progetto è firmato da Marilena Baggio, architetto e paesaggista, e ha l’obiettivo di restituire alla città uno spazio privato ad uso pubblico dove sostare, chiacchierare, meditare e lasciarsi ispirare dalla bellezza dell’antico mondo dell’arte etrusca e dalla contemporaneità artistica e cosmopolita milanese.

 

Lo spazio verde di 1.200 mq è delimitato da alte mura perimetrali su tre lati, retrostante lo storico palazzo costruito nel 1871, sopravvissuto ai bombardamenti del 1943 e trasformato negli anni 60, progettato da MCA - Mario Cucinella Architects, oggi l’area è la sede della Fondazione Luigi Rovati.

 

Nel progetto di recupero del giardino, oggetto di tutela paesaggistica, sono preservate le specie arboree esistenti storiche in armonia con nuovi innesti plantari e vegetativi identitari del paesaggio dei giardini milanesi ad opera del Piermarini e del Pollack. Al primo sguardo, il giardino non si mostra per intero: solo nel percorrerlo si svelano piccoli angoli definiti da arbusti e aiuole sottochioma che donano policromia e vivacità. Nella stagione primavera-estate predominano i colori tenui e rilassanti delle fioriture bianche e delle sfumature di verde; in inverno si accendono le tonalità rosse e gialle nei punti apparentemente spogli, in contrasto con la facciata del Palazzo.

 

Le specie arboree sono rappresentate da tigli, bagolari, faggi e magnolie; le arbustive da ortensie, nandine nane, camelie, azalee, rododendri, corniolo, sanguinella, caprifoglio e carice giapponese. Il piano erbaceo è formato da acidofile convallaria japonica, ellebori e vinca. Il prato rustico di Festuca arundinacea crea un manto erboso verde e compatto, a manutenzione ridotta, resistente alla siccità.

 

L’impianto irriguo si compone di un sistema di irrigazione ad ala gocciolante per gli alberi e gli arbusti e di un sistema a pioggia per il prato e le specie erbacee con un’unica centralina che serve sei linee differenti. Dei faretti posti a terra come alcuni installati sugli alberi illuminano la vegetazione e il percorso.

 

Come l’edificio anche il giardino risponde ai parametri della certificazione mediante protocollo LEED e a febbraio 2023 ha ricevuto la certificazione internazionale GOLD LEED.