26 Marzo 13 Aprile 2025

Lakapoliesis Opere di Matteo Cibic

L’esposizione esplora il mondo vegetale attraverso linguaggi sperimentali, frutto di una ricerca che ridefinisce la scultura come strumento per valorizzare piante e dettagli arborei, spesso in chiave monumentale, tracciando l’evoluzione della poetica di Cibic dal 2017 a oggi.

Passata

Informazioni

Da mercoledì a domenica ore 10.00 – 20.00. Fondazione Luigi Rovati: Padiglione d’Arte

In occasione di MiArt e della Milano Design Week 2025, la Fondazione Luigi Rovati presenta al Padiglione d’arte e nel Giardino un corpus di opere inedite di Matteo Cibic (1983) nella mostra Lakapoliesis.

Per dare vita alle opere che compongono la mostra Lakapoliesis, Matteo Cibic ha creato cartografie cromatiche tridimensionali e composizioni vegetali di grande formato, interpretando emozioni e sentimenti che l’artista attribuisce alle piante. Protagoniste dell’esposizione sono sculture in legno, alluminio riciclato, polvere di marmo e lana annodata, che danno forma ad una nuova “nomenclatura vegetale” attraversouna narrativa inedita e asimmetrica. Nel giardino della Fondazione due sculture di grande formato in alluminio riciclato, realizzate con il supporto di CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), raccontano la capacità di questo materiale di resistere nel tempo e la sua capacità di rinascere sotto molteplici spoglie.

Accanto alle nuove opere, la mostra al Padiglione d’arte include un estratto di Dermapoliesis (2017), un precedente progetto in cui Cibic immagina un futuro in cui le piante siano in grado di sprigionare profumi e prodotti già processati, attraverso una serie di prototipi di piante ibride e futuristiche, che raccontano nuovi ipotetici sistemi produttivi e distributivi.

Il confronto tra i due progetti evidenzia l’evoluzione dell’interesse dell’artista verso il mondo vegetale: da strumento a servizio dell’uomo che ne ottimizza produzione e distribuzione, a oggetto misterioso che opera in tempi e spazi che sfuggono al suo controllo.

Matteo Cibic
Scultore

Matteo Cibic (Parma, 1983) esplora con la sua arte il mondo, e immagina futuri utopici. Attraverso la sua pratica scultorea, impregna gli oggetti di tutti i giorni di un'anima e di una personalità, trattandoli come personaggi fra l'animato e l'inanimato. Per oltre un decennio ha condotto una ricerca sociologica sui colori e sugli oggetti, indagando come modellano la nostra vita quotidiana.