Collezione archeologica

La collezione di antichità della Fondazione Luigi Rovati si inserisce nel panorama di un consolidato collezionismo etrusco milanese.

Il primo nucleo della collezione è costituto dalla collezione CA, che comprende più di 700 esemplari di vasellame in ceramica d’impasto e di bucchero di produzione etrusca e italica. La seconda acquisizione è consistita nella raccolta Cambi, che riunisce parte di numerose collezioni etrusche note dal XVIII e XIX secolo. Questa costituisce uno spaccato importante sulla storia del collezionismo archeologico dell’Etruria centrale interna e costiera del XIX secolo. Infine, sono state acquisite altre collezioni e singoli reperti, acquisiti da privati o presso aste e gallerie specializzate, che conferiscono un carattere eterogeneo alla raccolta.

I reperti della collezione etrusca della Fondazione ospitati prevalentemente al piano ipogeo del palazzo, sono suddivisi in sezioni tematiche che illustrano aspetti salienti della civiltà etrusca: la religione, i guerrieri e l’aristocrazia, il banchetto, il rapporto con la natura, la scrittura e la produzione di gioielli e oggetti preziosi.

La civiltà etrusca

La civiltà etrusca affonda le sue radici nella cultura villanoviana (IX-VIII sec. a.C.), sviluppatasi in Toscana, Lazio settentrionale, Emilia e Campania.
In questa fase compaiono i primi villaggi e i caratteristici vasi biconici coperti da ciotole rovesciate, legati al rito dell’incinerazione.

Con l’età orientalizzante (720-580 a.C.), gli Etruschi sono fortemente influenzati da Grecia e Vicino Oriente, da cui importano non solo manufatti, ma anche iconografie, usanze e la scrittura.  I villaggi si trasformano in città etrusche e si sviluppano le aristocrazie.  Il rito funerario di questa fase prevede spesso la costruzione di monumentali tumuli con tombe a camera.

Durante l’età arcaica (VI sec. a.C.) la civiltà etrusca raggiunge il massimo splendore: si sviluppano urbanistica, templi, tombe dipinte, scultura in terracotta e in bronzo.  Le città etrusche diventano potenti poli culturali e commerciali.

Nell’età classica (480-320 a.C.), gli Etruschi mantengono intensi rapporti con i Greci: si diffonde la ceramica attica e inizia la coniazione di monete.
Emergono però conflitti interni, pressioni esterne con i Sanniti e le prime crisi delle città costiere.

Con l’età ellenistica (IV-III sec. a.C.) l’espansione romana e le invasioni galliche indeboliscono gli Etruschi.
Le città perdono autonomia e l’artigianato entra in fase di stagnazione, pur continuando la produzione di sarcofagi e urne in terracotta e pietra.

Infine, tra l’89 e il 27 a.C., con la Lex Iulia di Giulio Cesare e la riforma augustea, l’Etruria viene integrata nella Regio VII dell’Italia romana, sancendo la definitiva romanizzazione degli Etruschi e la fine della loro autonomia politica e culturale.