Un nuovo modello per l'analisi e la misurazione dell'impatto sociale del sistema culturale
Il 19 novembre si è tenuto a Milano, presso la Fondazione Bracco, l’evento “Il valore del sistema culturale privato in Italia” a conclusione del primo ciclo di lavoro della Community Valore Cultura, una iniziativa promossa da TEHA Group e da Fondazione Biscozzi Rimbaud, Fondazione Bracco, Fondazione Elpis, Fondazione Golinelli e Fondazione Luigi Rovati, che ha riunito i principali attori del sistema culturale italiano per discutere il ruolo strategico delle istituzioni di diritto privato e a partecipazione pubblico-privata.
L’evento, moderato da Stefano Salis (Il Sole 24 Ore), ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e delle fondazioni più attive nel panorama nazionale, tra cui Federico Mollicone (Presidente della VII Commissione “Cultura, Scienza e Istruzione”, Camera dei Deputati), Francesca Caruso (Assessore alla Cultura, Regione Lombardia), Diana Bracco (Presidente, Fondazione Bracco), Giovanna Forlanelli (Presidente, Fondazione Luigi Rovati), Antonio Danieli(Vice Presidente e Direttore Generale, Fondazione Golinelli), Francesco Spano (Direttore, Federculture), Roberto Pesenti (Presidente, gres art 671) e Tiziana Frescobaldi (Presidente, Compagnia de’ Frescobaldi).
I contenuti degli studi
Al centro dell’evento, le presentazioni di Lorenzo Tavazzi (Senior Partner e Board Member, TEHA Group) e Mario Abis (Professore di Statistica e Ricerche, Università IULM di Milano e Advisor Scientifico della Community Valore Cultura) con una panoramica dettagliata e aggiornata sul sistema culturale privato in Italia, evidenziando dati, trend e proposte di policy e il nuovo modello per misurare l’impatto sociale della cultura.
1. La mappatura del sistema culturale privato
Gli enti culturali di diritto privato rappresentano il 35% degli istituti culturali italiani (1.546 su 4.416), con una presenza particolarmente significativa in Lombardia, Piemonte e Trentino-Alto Adige (oltre il 40% del totale regionale). Questi enti accolgono oltre 30 milioni di visitatori l’anno, pari a circa un terzo del totale nazionale. Il 78% degli enti privati ha sede in aree non metropolitane, accogliendo il 54% dei visitatori del settore.
2. Trend di sviluppo e innovazione
- Digitalizzazione: Il 45% degli enti offre almeno un supporto digitale alla visita, il 29% utilizza QR code e il 33% totem informativi. Il 19% ha una app dedicata, il 19% una biglietteria online, il 65% è attivo sui social media e il 42% offre wi-fi gratuito.
- Inclusione sociale: Cresce l’attenzione verso persone con disabilità (18,5%), soggetti in povertà (12,5%), immigrati (8,3%) e detenuti (4,1%). Il 43% degli enti è ad ingresso gratuito e il 54% è aperto più di 4 giorni a settimana.
- Didattica e formazione: Il 53% organizza convegni e seminari online, il 46% percorsi tematici per bambini, il 42% laboratori didattici, il 27% collabora con istituti scolastici e il 20% con università.
3. Evoluzione del settore e misurazione dell’impatto sociale degli istituti culturali privati
- La fotografia offerta dalla Community Valore Cultura si è basata su oltre 256mila datapoint raccolti negli ultimi 6 anni e su 27 KPI che analizzano dimensioni come digitalizzazione, interazione con i visitatori, utilizzo degli spazi per fini sociali, didattica e formazione.
- La Community Valore Cultura ha anche sviluppato un modello innovativo e originale per la misurazione dell’impatto sociale delle istituzioni culturali: l’obiettivo è stata la definizione di uno strumento condiviso, replicabile e scientificamente attendibile per la misurazione dell’impatto sociale dell’esperienza culturale, oggi centrale per dimostrare il valore generato dalle istituzioni culturali, attrarre nuovi finanziamenti e rafforzare la reputazione dei territori. Attraverso la costruzione di un indice sintetico, l’ISVS (Indice Sintetico di Valore Sociale), ottenuto attraverso un’interpretazione dinamica e statistica dei risultati di una indagine sul campo presso i visitatori delle istituzioni culturali, è stato possibile individuare quattro dimensioni fondamentali del valore sociale generato da un’esperienza culturale (soddisfazione, espansione, impatto personale e fidelizzazione) e quattro cluster esperienziali corrispondenti ad altrettanti livelli di “maturità relazionale” tra visitatore e contenuto culturale — dal coinvolgimento più debole alla piena trasformazione.
4. Proposte di policy e prospettive future
- Adozione di un approccio “olistico” per perimetrare il concetto di Cultura e maggiore frequenza e omogeneità delle rilevazioni istituzionali sul settore culturale sia pubblico che privato.
- Estensione dell’Art Bonus agli enti privati, per favorire un sostegno più inclusivo al patrimonio culturale italiano.
- Introduzione di criteri di impatto socio-economico per l’assegnazione dei finanziamenti, per sostenere le realtà private che generano trasformazioni rilevanti per il territorio.
Un’occasione di confronto e rilancio
La tavola rotonda ha offerto uno spazio di dialogo tra pubblico e privato, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo strategico della cultura come asset per il sistema-Italia e di promuovere nuove metodologie di analisi e misurazione dell’impatto sociale.
Per maggiori informazioni e consultare i materiali dell’evento, visita il sito: www.ambrosetti.eu/le-nostrecommunity/community-valore-cultura/