Roberto Matta

Roberto Matta 
Senza titolo
1980 circa
Terracotta

Roberto Sebastian Matta, artista cileno, riconosceva in Tarquinia lo spirito e la cultura di un’arte originaria, autentica e non compromessa dall’educazione europea. Dopo aver vissuto a lungo tra Roma, Parigi e le isole Eolie, dagli anni Settanta si stabilì definitivamente vicino alla città etrusca. Qui si dedicò soprattutto alla ceramica, scoperta a metà degli anni Cinquanta ad Albisola, in Liguria, che divenne un mezzo privilegiato della sua ricerca artistica.

A Tarquinia le ascendenze amerindie, totemiche e metamorfiche già presenti nelle sue opere si intrecciarono con suggestioni etrusche, attraverso una pratica che esaltava la materia e la memoria. La fusione di archetipi etruschi con elementi africani, egizi e precolombiani diede vita a una stagione di straordinaria creatività tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta.

Nascono così i suoi Totem antropomorfi in terracotta, opere che evocano figure come il demone dell’oltretomba Tuchulchao i coperchi delle urne cinerarie villanoviane, senza fedeltà archeologica ma con forte intensità simbolica.