Vulci 3000 | Ricostruire oggi una metropoli etrusca


 

È ora disponibile sul canale YouTube della Fondazione Luigi Rovati il video del progetto Vulci 3000.  Ricostruire oggi una metropoli etrusca, quale integrazione alla mostra Vulci.  Produrre per gli uomini, produrre per gli dèi.  

 

 

Sostenuto dalla Fondazione Luigi Rovati, il progetto Vulci 3000 nasce nel 2014 per iniziativa della Duke University di Durham (NC, USA), sotto la direzione del professore Maurizio Forte, con l’obiettivo di indagare le fasi urbane della città etrusca e romana di Vulci attraverso nuovi scavi archeologici, lo studio diacronico del paesaggio e indagini non invasive. La “Vulci urbana” è un tema di ricerca importante per accrescere la conoscenza delle fasi di formazione, sviluppo e trasformazione della città, con circa millecinquecento anni di continuità insediativa dall’età del Ferro sino al V secolo d.C. Per questo il progetto “Vulci 3000” ha integrato sin dall’inizio diverse tecnologie di rilievo, rappresentazione e fruizione di dati e modelli archeologici così da utilizzare i dati raccolti, dal momento in cui vengono acquisiti sul campo sino alla loro rappresentazione in realtà virtuale e in visualizzazioni tridimensionali.

 

Nell’ambito del progetto è stato realizzato un modello in stampa 3D che riproduce l’area dell’antica città etrusca e romana di Vulci, nell’attuale territorio del comune di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo. In esso si possono riconoscere i principali elementi in cui si articola il territorio. Al centro domina un vasto pianoro vulcanico di circa centodieci ettari d’estensione, sopraelevato rispetto all’area circostante e lambito dal fiume Fiora, che ne costeggia le pendici orientali formando un’ampia ansa. Su quest’altura si sviluppava l’insediamento urbano vero e proprio: in epoca etrusca (VII-III secolo a.C.) il pianoro doveva essere interamente abitato, mentre in epoca romana (I-II secolo d.C. e oltre) gli edifici principali insistevano lungo un asse stradale est-ovest (il cosiddetto decumano). All’esterno e intorno all’abitato si situano le vaste necropoli utilizzate dall’età del Ferro all’età romana imperiale: la necropoli dell’Osteria, situata a nord della città, quella di Ponte Rotto, fuori dalla Porta Est e, poco oltre, quella di Cavalupo, al di là del Fiora, che ospita il monumentale Tumulo della Cuccumella.

 

Le proiezioni consentono di apprezzare il progredire nel tempo delle ricerche nell’area: dalla cartografia ottocentesca alle fotografie aeree degli anni settanta del secolo scorso, per arrivare infine ai nostri giorni. Inoltre, è presentata una selezione dei materiali video prodotti negli anni dal team di “Vulci 3000” con diverse tecnologie (prospezioni georadar e geoelettriche; rilievi da drone con sensori multispettrali e LIDAR – Light Detection and Ranging, tecnica laser di rilevamento attivo; analisi e simulazioni spaziali) per raccontare i risultati di queste ricerche, che consegnano così una ricostruzione generale dell’impianto di Vulci e una panoramica delle possibilità delle nuove tecnologie per gli scavi contemporanei.